Quante volte ci si trova nella condizione di pensare che sia solo l’allenamento a porci sotto determinati stress?
Quante volte sacrifichiamo i nostri hobby per un’attività lavorativa che non ci permette di organizzarci a dovere e in maniera serena?
Quante volte siamo disposti a rinunciare alla nostra salute pur di lavorare senza sosta per un guadagno economico più soddisfacente?
Purtroppo queste domande lasciano risposte a tanti sonori “SPESSO è così”.
Vi è mai capitato di incorrere nell’errore di considerare le attività extra-lavorative come il capro espiatorio perfetto, pur sapendo che la colpa del vostro malessere forse è solamente dovuta alla vostra situazione lavorativa insostenibile.
Vediamo insieme di conoscere una delle più tipiche situazione di stress lavorativo.
La sindrome da Burn-out consiste in un’insieme di sintomi che deriva da uno stress cronico e persistente associato al contesto lavorativo.
In ambito sportivo,soprattutto in quello inerente l’aspetto prestazionale o con fini estetici,questi stress influenzano in modo consistente il raggiungimento di molti obiettivi che possiamo porci nel medio e lungo termine.
Le situazioni esterne,di natura lavorativa,familiare o economica possono rallentare o addirittura bloccare i progressi ottenuti nel corso del tempo.
Dopotutto sappiamo bene che alla base di una buona salute psico-fisica troviamo il connubio ideale tra alimentazione,allenamento e riposo ottimale.
Una delle situazioni più frequenti che può minare pesantemente questo equilibrio multifattoriale è proprio dato dalla sindrome da Burn-out.
Vediamo più nel dettaglio in cosa consiste questo termine.
LA SINDROME DA BURNOUT
La sindrome da burn-out dipende dalla risposta individuale ad una situazione professionale percepita come logorante dal punto di vista psicofisico.
In tale contesto, l’individuo non dispone di risorse e strategie comportamentali o cognitive adeguate a fronteggiare questa sensazione di esaurimento fisico ed emotivo.
Pertanto, il lavoratore che ne è soggetto, arriva al punto di “non farcela più” e si sente completamente insoddisfatto e prostrato dalla routine quotidiana.
Nel tempo, il burnout può condurre ad un distacco mentale dal proprio impiego, con atteggiamento di indifferenza, malevolenza e cinismo verso i destinatari dell’attività lavorativa.
Il burnout non va sottovalutato, considerandone i sintomi passeggeri e poco importanti: la demoralizzazione e la negatività per il proprio contesto possono sfociare, talvolta, nella depressione e in altri disturbi più complessi da affrontare.
Le strategie per superare la sindrome da burn-out sono diverse e comprendono la psicoterapia cognitivo comportamentale, la modifica delle abitudini lavorative e l’adozione di misure utili a contrastare lo stress nella quotidianità.
COSA NON E’ IL BURNOUT
Il burnout si riferisce soltanto al contesto lavorativo e, per definizione, non deve essere esteso ad altri ambiti della propria vita.
Questo fenomeno occupazionale non va confuso, inoltre, con disturbi specificamente associati allo stress, come nel caso, ad esempio, del disturbo post traumatico da stress, nonostante alcune manifestazioni possano essere condivise.
Non si può parlare di burnout, quindi, se:
- Si è affetti da stress cronico in altre situazioni, come quelle familiari o relazionali;
- Si soffre di:
- Disturbi d’ansia o fobie specifiche;
- Disturbi dell’adattamento;
- Disturbi dell’umore, fra cui la depressione.
CONCLUSIONE
Dopo questa breve descrizione il mio obiettivo con questo articolo non era certo quello di esporre grandi moli di informazioni sul tema di natura psicologica o motivazionale che può portare a questa spiacevole situazione,ma piuttosto di capire come l’attività sportiva sia spesso preda di questi fattori non direttamente collegati allo stress tipico dell’overtraining da allenamento.
Perchè la verità è che SPESSO rinunciamo a ciò,che più ci fa vivere sereni e felici e questo danneggia inevitabilmente la nostra sfera fisica e psichica senza che ce ne rendiamo conto.
Ricordatevi sempre che “la SALUTE non è tutto,ma senza SALUTE tutto è niente”.