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INTRODUZIONE

Il rugby rientra nella famiglia degli sport di situazione ad impegno energetico misto.

Una partita è lunga e correre per 80 minuti su un campo, contrastando gli avversari richiede una adeguato allenamento, anzitutto delle capacità aerobica.

Ma attenzione il giocatore di rugby non corre come il maratoneta: le azioni si susseguono con una certa continuità, ma al tempo stesso sono frammentate da secondi di inattività.

L’allenamento di resistenza pertanto dovrà avere caratteristiche simili, quindi ampio impiego di interval training, lavoro intermittente ed HIIT.

Al tempo stesso è necessario essere veloci per correre dietro agli avversari quando essi hanno la palla oppure evitarli quando della palla se ne è in possesso. Questo significa necessità di essere veloci, negli allunghi e nei cambi di direzione.

Inoltre è uno sport di situazione come già anticipato, ciò significa che l’atleta deve adattarsi all’evolversi degli eventi, pertanto come tutti gli sport di situazione richiede reattività ed agilità, per prendere e passare la palla, per fermare ed evitare gli avversari, per sviluppare azioni coordinate con i compagni.

Infine altre due questioni sono da trattare:

1)La palla

2)Il contatto con gli avversari.

La palla è necessario farla girare nel campo, prenderla, passarla, evitare di perderla ecc. tutto ciò necessita di coordinazione e controllo.

Il contatto invece richiede forza e resistenza muscolare, il contatto è estremamente traumatico per l’atleta, porta a tensioni articolari e muscolari e diviene facilmente causa di infortunio.

Un rugbysta deve essere forte, soprattutto le prime linee, molto forte.

Non dimentichiamoci che un opportuno allenamento del core sarà fondamentale per prevenire infortuni alla schiena, spesso causati dall’importante contatto con l’avversario.

Da questa breve analisi si può intuire come il giocatore di rugby sia un atleta particolarmente completo, e come la sua preparazione atletica debba essere altrettanto completa per fare fronte a tutte le esigenze del campo:

– resistenza,
– velocità,
– forza massimale, esplosiva, ipertrofia muscolare
– reattività,
– coordinazione,
– agilità.

GLI ALLENAMENTI IN TERMINI PRATICI

Non deve mancare proprio nulla da un punto di vista atletico. Pertanto l’allenamento atletico sarà veramente completo.

Curare anzitutto la resistenza nella corsa, come già anticipato facendo ampio uso di interval training, HIIT e lavoro intermittente.

Potenziamento muscolare con sovraccarichi curando tutti gli aspetti della forza e svolgendo un importante lavoro di core training per ridurre il rischio infortuni.

Esercizi del Powerlifting e pesistica olimpionica riadattati per questo sport.(stacchi da terra, squat,power clean ecc.)

Coordinazione, reattività, velocità e agilità, con e senza palla, usando percorsi ad ostacoli, speed ladder, cambi di direzione, esercizi che obbligano ad andare a terra e rialzarsi, movimenti complessi, movimenti combinati ed in sequenza.
Tutte queste tipologie di esercizi devono essere svolti in fase atletica, eventualmente curando le diverse capacità in sedute differenti.

LA FORZA COME CAPACITA’ CONDIZIONALE DI BASE

Fattori necessari da tenere in considerazione prima di intraprendere un allenamento della forza sono:

  • Età dell’atleta
  • Infortuni passati e presenti
  • Anni di esperienza con il bilanciere
  • Composizione corporea (misure antropometriche)
  • Ruolo
  • Deficit motori (mobilità articolare, flessibilità muscolare)
  • Tipologia dominante di fibre muscolari (approssimazione in %)
  • Caratteristiche di movimento del giocatore durante una partita

È importante creare un profilo di forza/velocità per ogni atleta su cui basare l’autoregolazione dei carichi e dei volumi di lavoro.

Questo permette di esaltare le caratteristiche fisiologiche seguendo un metodo scientifico con risultati il più oggettivi possibile e non fondati sulla casualitá.

È importante sapere che più un atleta avanza di livello, maggiore sarà la richiesta di lavoro specifico; il preparatore dovrà individuare in base ai diversi periodi, la tipologia di forza adatta all’atleta poichè un lavoro non specifico, può divenire controproducente.

CONCLUSIONI

Nel prossimo articolo per entrare più nel dettaglio nella preparazione atletica del rugby analizzeremo quelli che considero essere gli esercizi migliori da un punto di vista della performance di forza all’interno di questo contesto sportivo e non solo.