Nel mondo dello sport è sempre più riconosciuto il ruolo della mente per esprimere al meglio il proprio potenziale e realizzare prestazioni di eccellenza.
Tuttavia,sopratutto in ambito amatoriale e dilettantistico, ma anche livello professionistico, lo sviluppo delle abilità mentali è lasciato spesso in secondo piano rispetto all’allenamento fisico.
Oggi vediamo di scoprire una delle tante pratiche per riuscire ad ottimizzare la prestazione mentale partendo da quello che comunemente in psicologia definiamo come self-talk.
Cos’è il self talk?
Il self talk è il dialogo interno,il flusso dei pensieri,ciò che diciamo a noi stessi.
Ogni volta che formuliamo un pensiero è come se parlassimo a noi stessi.
Gli atleti conoscono bene questo meccanismo: si parlano di continuo e sanno perfettamente che alcune cose che si dicono li aiutano,altre remano contro.
Il self-talk avviene costantemente,spesso in modo consapevole e automatico.
Ognuno ha un suo modo di dialogare con se stesso: c’è chi fa lunghi monologhi,chi usa parole chiave,chi ripete frasi brevi e chi ne formula di complesse,chi instaura veri e propri botta e risposta…
Quasi sempre i pensieri si legano a immagini mentali,sensazioni e stati d’animo che a loro volta danno vita a emozioni e ad aspettative di successo o di fallimento e che possono condizionare l’azione.
Pensieri,emozioni e azioni si influenzano reciprocamente dando spesso vita a circoli viziosi. Occupandoci del self-talk intendiamo influire sui nostri pensieri e di conseguenza sulle emozioni e sulle azioni.
Un proficuo self-talk è uno strumento molto importante per mantenere alta la concentrazione,l’attenzione e la motivazione,mentre un self-talk negativo è fonte di distrazione e conduce spesso a prestazioni fallimentari.
COME SVILUPPARE UN SELF-TALK PROFICUO?
La prima cosa da fare per sviluppare l’abilità nell’uso del self-talk è,naturalmente,prenderne consapevolezza. Come parlo a me stesso?
Cosa mi dico? Ciò che abitualmente mi dico mi aiuta a fare meglio o mi butta giu’?
Come mi fa sentire quello che mi dico?
In ambito sportivo,ma naturalmente non solo,possiamo innanzitutto imparare a distinguere tre tipi di self-talk:
POSITIVO
NEGATIVO
INSTRUCTIONAL
Il self-talk positivo,anche detto motivante,è quello che ci aiuta a spronarci, a dare il meglio,che ci stimola a incrementare sforzi,impegno,atteggiamenti positivi e aspettative di successo.
E’ fatto di frasi generiche che non danno particolari indicazioni sul compito da svolgere,ma che sono indirizzate al giusto atteggiamento;frasi come “Forza!” “Posso farcela!” “Metticela tutta!” e mille altre di questo tipo.
Il seklf talk negativo utilizza tutte quelle frasi che giudicano negativamente l’operato o le sensazioni:”Faccio schifo!”Come posso giocare così male?”Come puoi aver sbagliato una cosa così facile?” “Sono teso” e via,via tutte le frasi che pongono l’accento su qualcosa che di certo non ci incoraggia.
Così come il self-talk positivo è di grande aiuto a ravvivare l’entusiasmo,stimolare l’impegno e alimentare la motivazione,quello negativo crea ansia e dubbi, e nella maggior parte dei casi,porta ad un peggioramento della performance.
Vi sono casi in cui il self talk può funzionare come motivante:un interruttore per innescare reazioni di orgoglio che possono avere risvolti positivi in termini di azione e impegno. Si tratta di situazioni estremamente soggettive.
L’instructional self-talk è invece riferito a tutte le frasi che vanno a specificare un aspetto tecnico-tattico o un precis compito da eseguire: “Sta incollato a quell’uomo”. “Tieni l’occhio sulla palla”. “Guardia alta!”:insomma tutte quelle indicazioni che possono essere utili a svolgere al meglio compiti relativi agli obiettivi di processo.
Lo scopo dell’instructional self-talk è proprio quello di istruire nel senso di fornire delle istruzioni ,di utilizzo immediato,ma anche nel senso di educare,cioè creare abitudini e comportamenti proficui.
Padroneggiare il self-talk significa avere a disposizione un importante strumento per controllare i pensieri e ottenere molteplici risultati positivi.
- Aumentare e mantenere alta la concentrazione su obiettivi e compiti escludendo stimoli irrilevanti e disturbanti.
- Riportare l’attenzione sul compito dopo aver avuto momenti di distrazione.
- Migliorare le proprie abilità e svilupparne di nuove.
- Far insorgere sensazioni utili alla prestazione tramite parole stimolo che evocano emozioni.
- Modificare comportamenti controproducenti e adottarne di nuovi e proficui.